Consigli e ricette per il pranzo di Natale
Il Natale si avvicina e con esso le classiche tradizioni, variabili da Regione a Regione e da città a città, se non addirittura da famiglia a famiglia. La tombola, i canti, il camino, un dolce particolare, una fetta di panettone con il mascarpone, ogni nucleo famigliare ha le sue tradizioni ed ecco che anche le ricette, in questo particolare periodo dell’anno, sono davvero tantissime. Le nonne sono impegnate fin dalle settimane prima con mattarelli, file dal macellaio o dal pescivendolo, migliaia di uova che si tuffano in tonnellate di farina e pentole che borbottano mentre i sughi si restringono. Molte tradizioni sono diverse in tutta Italia, ma altre sono uguali per tutta la Penisola, come le ricette di pesce la sera della Vigilia di Natale. Come mai? Non c’è una completa uniformità di pensiero su questo, generalmente si intende la Vigilia come un giorno di astinenza, di cibo povero e “di magro” per prepararsi alla nascita di Gesù, ma va anche detto che il pesce, specialmente oggigiorno, non è propriamente il cibo più economico a disposizione. Il 25 dicembre invece si opta per la carne e in Emilia Romagna sono i piatti in brodo i veri protagonisti. Andiamo a scoprire qualche tradizione!
Le tradizioni emiliane per il giorno di Natale
E brodo sia! Dimenticatevi il dado da brodo, la nonna potrebbe rischiare l’infarto alla sola vista di un simile abominio! Il brodo di carne va fatto con un sano cappone e, per ottenere il massimo, al suo interno andranno cotti dei robusti tortellini, o cappelletti o passatelli, a seconda della zona dell’Emilia Romagna. Non vanno disdegnate neanche le lasagne, condite da ragù e besciamella. Troppo pesanti? Tranquilli, dobbiamo ancora arrivare ai secondi (e abbiamo saltato gli antipasti), del resto “non è sempre Natale” e ci sia concesso un giorno lontano dalla bilancia!
In Emilia Romagna è una tradizione anche il bollito misto: si tratta di un misto di carni (polpa di manzo, gallina o cappone, lingua di vitello) lessate con una lunga bollitura e che vengono accompagnate da salse (salsa verde, mostarda o altro ancora). Dopo una cottura così lunga queste carni diventano tenerissime e si sciolgono in bocca, una vera delizia! Da non dimenticare, nel caso ci fosse ancora un buchino nel vostro stomaco, una bella fetta di zampone di maiale o di cotechino, accompagnati da un soffice purè di patate o dalle intramontabili lenticchie. È un peccato che si arrivi a questo punto del pranzo di Natale leggermente appesantiti, perché questi piatti tipicamente modenesi, tutelati dal marchio IGP, sono eccezionali.
Niente dolce? Si sa che anche nello stomaco più pieno c’è sempre spazio per un dolcino! In Emilia Romagna la bontà è di casa, ecco quindi che anche i dolci variano in base alla provincia, dal panone bolognese al pampepato ferrarese, dalla spongata di Parma e Piacenza fino al pane di Natale modenese.
Tutte queste ricette richiedono tempo e bravura, non sempre ci sono le occasioni per farle. Se almeno per un giorno volete godervi un’atmosfera tranquilla senza impazzire ai fornelli, potete scegliere il Ristorante La Brace di Modena, un luogo conosciuto per la bontà delle sue carni ma nel quale potrete trovare anche i piatti della tradizione, a partire dai classici tortellini in brodo. Il Ristorante La Brace di Modena saprà stupirvi con un menu natalizio a prova di nonna, ideale per trascorrere una piacevole giornata con i vostri cari.