Sapori d’America: la T-Bone Steak e le sue caratteristiche
Che cosa vi viene in mente se si parla di America, intesa come Stati Uniti? Le grandi città come New York e Los Angeles, Hollywood con i suoi film, ma anche l’enormità che si stende tra queste due metropoli, tra la East e la West Coast, tra i due oceani. Grandi campi, praterie sconfinate da attraversare con auto decappottabili mentre i manzi ci guardano placidamente, pascolando in un territorio pressochè infinito.
Già, i manzi. Se pensate agli Stati Uniti dal punto di vista gastronomico, oltre agli hamburger e al tacchino del Ringraziamento non si può fare a meno di pensare alla bisteccona di manzo, da loro chiamata T-Bone Steak per la classica forma a “T” dell’osso centrale, con filetto da una parte e controfiletto dall’altra.
Il manzo è un animale da sempre consumato negli States, vi basti pensare ai cow-boys che scortavano le mandrie due secoli fa per capire quanto sia storicamente importante questo cibo. Anche al giorno d’oggi cucinare questa carne negli Stati Uniti è una vera tradizione, come si vede nei film, con i barbecue nel giardino dove vengono invitati anche parenti e vicini, un vero “classico” tipicamente americano.
Da dove arriva fisicamente la bisteccona T-Bone? Si tratta di un taglio di manzo ricavato dal dorso del quarto posteriore. Le razze principali utilizzate per avere la carne migliore sono la nostra chianina e l’angus, fino ad arrivare al costosissimo kobe giapponese. La T-bone è un alimento nutritivo? Sì, ma come ogni tipo di carne rossa, specialmente al giorno d’oggi, non va mangiata tutti i giorni.
Questa grande bistecca è ricca di proteine, minerali e vitamine e ha un elevato apporto energetico che può variare in base alle caratteristiche dell’animale e al tipo di alimentazione che ha avuto nel corso della sua vita.
Dove mangiare la vera T-Bone Steak americana?
Qual è il modo migliore per gustarsi una bella bistecca all’americana? Che tipo di cottura si deve adottare? Qui le considerazioni sono diverse e vanno in base ai gusti personali.
Tanto per cominciare tenete conto che la T-Bone è molto spessa, in genere almeno 4-5 centimetri, quindi la cottura può rappresentare un problema se affidata a chi è poco esperto. Se desiderate cuocerla alla brace ricordatevi di tenerla a temperatura ambiente per qualche ora, in modo che si scongeli perfettamente anche la parte interna.
Un consiglio? Utilizzate della legna profumata (per esempio quella di faggio), in modo che la bistecca ne assorba l’odore o ancora del sale profumato, sentirete la differenza! Se non avete voglia di sfidare al barbecue questa grossa bistecca, affidatevi ai professionisti del Ristorante La Brace di Modena, dove troverete la T-Bone Steak pronta per essere cucinata secondo il vostro grado di cottura preferito. Un filo di olio d’oliva extravergine e dei contorni sani e nutrienti completeranno un piatto sicuramente impegnativo da finire, ma che darà grandissime soddisfazioni al vostro palato.
Oltre alla T-Bone Steak, al Ristorante la Brace di Modena potrete trovare altri tipi di carne, tra le quali la nostra “bistecca alla fiorentina”. Dato che siamo in argomento vi parliamo della differenza tra queste due prelibatezze, che non sono altro che lo stesso tipo di taglio, ma con una profonda diversità sottolineata dall’Accademia della Fiorentina: la bistecca deve provenire da bovini di età compresa tra i 15 e i 18 mesi, deve avere un bel colore rosa, il classico taglio a T con filetto e controfiletto e deve provenire dal “vitellone bianco dell’Appennino Centrale”, per l’appunto quello di razza chianina. Che dire? Fidiamoci degli esperti e nel dubbio assaggiamole entrambe al Ristorante La Brace di Modena!